Le situazioni di stress delle piante possono causare alterazioni del metabolismo, con conseguenze sul benessere della coltura, sulla sua produttività e sulla qualità dei prodotti.
Ma cosa si intende quando si parla di stress delle colture?
Due tipi di stress
Le alterazioni funzionali di una pianta possono essere provocate da due tipi di stress.
- Stress biotici: causati da un altro essere vivente. Quindi funghi, batteri, virus, insetti come, per esempio, la mosca dell’olivo, piante infestanti e animali terricoli.
- Stress abiotici: provocati da un fattore ambientale estremo, cioè in eccesso o in difetto rispetto alla normalità. Per esempio grandine, bombe d’acqua, siccità, alte temperature e via dicendo.
Spesso questi due stress sono associati. Nel senso che la presenza di uno può provocare l’insorgere dell’altro. Solitamente il fattore scatenante è lo stress abiotico, che crea le condizioni critiche perché le piante si indeboliscano e siano poi attaccate da agenti patogeni, con conseguente stress biotico.
Focus sugli stress abiotici nelle piante
In questo articolo focalizzeremo l’attenzione su alcune tra le cause più comuni di stress abiotico.
Se alterate rispetto alla normalità le fonti ambientali che solitamente portano beneficio alle nostre colture possono, infatti, creare situazioni di sofferenza.
Qualche esempio? Poca ombra o troppa poca luce, pH del terreno troppo alcalino o troppo acido, pochi nutrienti o magari troppi, umidità o siccità, struttura del suolo e presenza di inquinanti atmosferici nell’’aria…Sono solo alcune delle motivazioni che causano stress alle coltivazioni.
Le malattie dovute a fattori abiotici possono colpire la pianta in qualsiasi momento, dalla germinazione e durante la fase produttiva, con conseguenti danni sulla resa e qualità della produzione alla raccolta.
La sintomatologia è molto diversificata. I danni possono essere leggeri e facilmente risolvibili ma anche più importanti. In presenza di stress abiotici il gap tra la produzione effettiva della pianta e il suo potenziale può infatti ampliarsi. E in certi casi si può arrivare alla perdita del raccolto o alla morte della pianta.
Principali cause di stress abiotico nelle piante
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Luce in eccesso o insufficiente
Troppa luce, troppa ombra. In ogni caso, la pianta può subire stress. Un esempio? La mancanza totale o parziale di luce rende più lenta la formazione di clorofilla causando la classica colorazione giallognola.
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Sbalzi di temperatura
Caldo torrido o gelate. Ma anche semplici e repentini sbalzi di temperatura. Gli eccessi termici provocano effetti negativi sulla pianta, specie se in sinergia con altri fattori ambientali. Tipici sintomi dello stress da alte temperature sono le scottature delle foglie o dei frutti esposti al sole, mentre gli effetti delle basse temperature come le gelate primaverili possono danneggiare irrimediabilmente gli organi fiorali.
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Alterazioni dell’atmosfera
Gli agenti inquinanti nell’aria fanno male anche alle nostre piante. Il danno, come per tutti gli altri agenti, dipende dalla specie e dalla varietà della pianta ma anche dal tempo di esposizione, dal tipo di inquinante (per esempio ozono, anidride solforosa, cloro…) e dalla presenza combinata di altri fattori di stress.
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Nutrienti in squilibrio
Per crescere normalmente e dar vita a un buon raccolto, nel terreno le piante devono avere a disposizione diversi elementi come: azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio, zolfo, ferro, boro, manganese, zinco, molibdeno e cloro. Ogni elemento deve essere presente in una determinata proporzione. Una quantità eccessiva, scarsa o comunque non adeguata di macro e micronutrienti può essere fonte di stress. Carenze di azoto, potassio e magnesio, per esempio, spesso provocano clorosi, macchie e accartocciamenti fogliari.
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Alterazioni dell’umidità
La siccità può essere causa di una crescita lenta e poco vigorosa della pianta. Ma anche gli eccessi idrici nel terreno sono da evitare, specie se il suolo non risulta sufficientemente drenato. Tra le più temute conseguenze di terreni stagnanti c’è l’asfissia radicale.
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