Stress abiotico delle piante. Le prove sul campo di Agricola Internazionale

Focus su pomodoro da industria e rucola da quarta gamma

Stress abiotico delle piante e resa sul campo, un rapporto complicato.

Le piante che lavorano in condizioni di stress abiotico, infatti, possono esprimere dal 70 al 20% del proprio potenziale produttivo.

Per cercare di mitigare questi effetti sulle colture, il team di Agricola Internazionale ha organizzato una serie di prove sul campo utili per valutare l’efficacia dei prodotti commercializzati e individuare il migliore protocollo di applicazione, a seconda dei vari ambiti.

In questo modo tecnici e agricoltori possono avere a disposizione informazioni interessanti sui prodotti e, in particolare, sul modo più adeguato per utilizzarli per avere una maggiore efficacia.

Nel 2021 Agricola Internazionale ha effettuato prove sul campo sul pomodoro da industria a Grosseto, in Toscana, e sulla rucola nella Piana del Sele, in Campania.

Stress abiotico delle piante. Prove sul campo sul pomodoro da industria

Le alte temperature e l’elevata intensità luminosa sono fattori che possono interferire sullo sviluppo vegetativo e riproduttivo delle piante.

Crop+™ è stato testato in queste condizioni, con prove sul campo che hanno riguardato il pomodoro da industria.

Sul pomodoro da industria, infatti, le temperature superiori ai 32°C possono incidere negativamente sullo sviluppo dei fiori o provocarne la cascola o alterare la vitalità del polline.

I test di Crop+™ contro gli effetti dello stress abiotico sono stati realizzati nell’azienda Agricola Dragoni di Grosseto.

4 litri di prodotto a ettaro sono stati distribuiti in 5 interventi:

  • 2 trattamenti a inizio fioritura, alla dose di 0.5 L/ha;
  • Fioritura 1 L/ha
  • Allegagione 1 L/ha
  • Invaiatura 1 L/ha

Positivi i risultati. Rispetto al campo non trattato, infatti, la resa è salita a +13%.

Prove sul campo sulla rucola da 4° gamma

A Salerno, nella Piana del Sele, invece, Crop+™ è stato messo a confronto con un antistress a base di Ascophyllum nodosum, su rucola coltivata per il mercato della quarta gamma (le insalate in busta), che richiedono standard qualitativi elevati.

La prova è partita a settembre 2021 e i risultati sono stati positivi.

Il team di Agricola Internazionale, infatti, ha riscontrato un aumento della resa rispetto alle parcelle non trattate e a quelle trattate con Ascophyllum nodosum.

Inoltre, le analisi sui nitrati (l’elevata presenza di nitrati deprezza il valore della rucola che, nei casi peggiori, rischia di non essere venduta) hanno evidenziato una minore concentrazione nelle piante trattate con Crop+™ -13% e 18% rispetto al testimone   e a quelle trattate con Ascophyllum nodosum.

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