Prodotti antistress per kiwi, zeolite per la protezione dalla cascola del kiwi, bioregolatori, concimi e fertilizzanti…Sono molte le soluzioni per migliorare la resa delle coltivazioni di kiwi. Ecco un focus speciale su questa pianta, partendo dalle sue origini per arrivare a una lista di prodotti e mezzi agricoli consigliati.
Il successo della coltura dell’actinidia e il curioso nome “kiwi”
Il kiwi è una bacca commestibile, prodotta da molte specie di liane del genere “actinidia”, una specie rampicante decidua e arbustiva semi legnosa.
Le principali varietà presenti sono quella verde e quella gold, cioè gialla entrata in commercio attorno al 2000. Si tratta di un frutto ricco di vitamina E e C, dolce e non troppo complicato da coltivare.
Nella storia della frutticoltura il “caso” dell’actinidia è piuttosto curioso. In pochi decenni, infatti, il kiwi si è trasformato da frutto esotico, costoso e di élite in prodotto estremamente comune, entrando velocemente a far parte della quotidianità delle tavole di moltissimi italiani. Basti pensare che, oggi, l’Italia è tra i maggiori produttori mondiali.
L’actinidia in realtà è originaria della Cina, dove nasce spontaneamente con frutti piuttosto piccoli. È stata però la Nuova Zelanda a dare il via alla coltura dell’actinia all’inizio del XX secolo e a inventare – oltre alla coltivazione – anche il nome commerciale di “kiwifruit”, ispirandosi proprio al kiwi, un piccolo uccello notturno incapace di volare e molto diffuso in Nuova Zelanda. La pelle del frutto del kiwi, secondo i neozelandesi, ricordava infatti proprio quella del volatile…
Clima e terreno adatti per la coltivazione del kiwi
Provenendo dalla Cina, la coltivazione del kiwi sul territorio italiano ha ovviamente bisogno di accortezze particolari. Partiamo dal terreno. Perfetto è un terreno profondo, di medio impasto, ricco di sostanza organica e senza criticità legate a ristagni d’acqua. Come sempre, per capire se un terreno è adatto, è fondamentale effettuare delle analisi fisiche e chimiche. Il mix perfetto a livello di caratteristiche chimiche e fisiche per la coltivazione del kiwi? La ricetta è:
- Salinità minore 1 mS/cm
- pH compreso tra il 6 e il 7.5
- Calcare attivo inferiore al 3%
- Una composizione di sabbia tra il 40 e 70%
- Argilla tra il 10% e il 20%
- Limo tra il 20% e il 30%.
A livello di clima c’è da sottolineare che l’actinidia pur prediligendo un clima temperato ha bisogno di un determinato numero di ore di freddo invernale. Infatti, benché al Nord il kiwi subisca spesso danni per colpa delle gelate precoci o tardive (la pianta regge fino a -15°C, ma i germogli congelano a -4°/-5°C), il freddo invernale resta comunque una componente necessaria per regolare la ripresa vegetativa e l’apertura delle gemme. Attenzione anche alle zone in cui sono frequenti le raffiche di vento, perché ostacolano l’impollinazione.
Migliorare l’impollinazione del kiwi
L’actinidia è per natura una pianta dioica. Cosa significa? In pratica il fiore che genera il polline e quello che contiene gli ovuli si trovano su piante diverse, le quali devono essere compresenti affinché nasca il frutto. Insomma, detta in parole povere, per assicurarti frutti devi avere sia un maschio sia una femmina.
Per avere frutti di buona pezzatura è importante una buona impollinazione a opera di insetti (in particolare le api) e vento. Questa correlazione tra impollinazione e pezzatura è dovuta al fatto che nell’actinidia si possono trovare oltre 1.200 semi all’interno di un solo frutto; diminuendo il numero dei semi si riduce in maniera proporzionale anche il peso del frutto.
Consigli e mezzi agricoli per la coltivazione dell’actinidia
Qualche consiglio di base per la coltivazione del kiwi? Ecco una piccola lista:
- Preparare il terreno in modo da avere uno sgrondo veloce dell’acqua piovana in sovrabbondanza.
- Ristagni d’acqua assolutamente no. Ma attenzione alla carenza idrica. La pianta di kiwi teme ha bisogno di umidità costante.
- Preparare il terreno facendo fare analisi orientate a determinare con cognizione di causa le dosi adeguate di fertilizzanti e concimi per la concimazione di fondo con fosforo, letame, potassio. Anche in questo caso sono da evitare gli eccessi: è importante dare alla pianta ciò di cui ha bisogno.
- Sei metri è la distanza massima consentita sulla fila indicata per i pali, affinché la struttura sia sufficientemente stabile. Se la distanza tra piante viene portata a 2,5 metri è meglio diminuire a 5 metri l’intervallo tra pali.
- Per ottenere una buona pezzatura è importante effettuare il diradamento sia prima della fioritura riducendo i bottoni floreali sia man mano che i frutti crescono, togliendo quelli deformati.
- La luce solare deve essere indiretta. Opta per un luogo semi-ombreggiato per gran parte della giornata.
Piano agricolo per migliorare la resa del kiwi
Per la coltivazione dell’actinidia, il nostro team di tecnici ha effettuato varie prove in campo e ha predisposto un piano agricolo per il kiwi, con i prodotti commercializzati da Agricola Internazionale tra cui prodotti antistress kiwi, zeolite e bioregolatori naturali. Vediamoli nel dettaglio.
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Protezione dalla cascola del kiwi: Big Zeo
Big Zeo è la zeolite di tipo clinoptilolite in granuli compresi tra 1 – 3 mm, nata in casa di Agricola Internazionale. Si tratta di un prodotto di origine naturale, eco friendly, consentito in agricoltura biologica e in grado di migliorare la struttura del terreno, lo sgrondo delle acque in eccesso e di migliorare la ritenzione e scambio dei nutrienti a livello radicale. Big Zeo granulare è ideale nei nuovi impianti di kiwi con applicazioni in buca. Oppure con applicazioni lungo le file.
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Prodotti antristress kiwi: Crop+™
Crop+™ è un bioattivatore del metabolismo delle piante, che mitiga l’azione degli stress abiotici e degli stress ossidativi. L’uso del prodotto, sin dalle fasi iniziali della ripresa vegetativa della coltivazione, attiva le riserve naturali della pianta di actinidia per potenziare l’efficienza di utilizzo dei nutrienti e migliorare l’attività fotosintetica. Crop+™ espleta un’elevata attività antiossidante nella pianta, che permette di mitigare l’azione degli stress abiotici e degli stress ossidativi, particolarmente dannosi durante la fase vegetativa e riproduttiva della coltura. Per il kiwi in particolare è consigliato il dosaggio di: 1 L/ha con lunghezza dei nuovi germogli tra 20 -50 cm. 1 L/ha in allegagione (BBCH 67 – 70). 1 L/ha con frutti al 50% della dimensione finale (BBCH 75). 1 L/ha prima della raccolta (BBCH 79 – 80). L’utilizzo di CROP+™ a partire dalle prime fasi della ripresa vegetativa del kiwi, nel momento in cui l’attività radicale è ancora debole a causa delle basse temperature del suolo, aiuta la pianta a sfruttare al meglio le sue riserve. L’applicazione di antiossidanti esogeni, di osmoprotettori e di manganese che catalizza la formazione della clorofilla, migliorano l’attività fotosintetica permettendo alla pianta di disporre di maggior energia.
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Migliorare l’allegagione del kiwi? Kelpak®
Kelpak® è un bioregolatore naturale a base di estratto di alga, ottenuto esclusivamente da alghe brune della specie Ecklonia Maxima. Raccolta dal produttore nelle acque della costa occidentale del Sudafrica, l’alga viene sottoposta a un innovativo processo di estrazione a freddo: il “Cold Cellular Burst Technology”, basato su azioni fisiche che permettono di conservare intatte le caratteristiche dell’alga. Le continue ricerche e sperimentazioni internazionali hanno dimostrato la capacità di Kelpak di migliorare qualità e resa in un’ampia varietà di colture, tra cui il kiwi. Nell‘estratto dell’Ecklonia maxima si ritrovano fitoregolatori 100% naturali capaci di migliorare la fioritura, fecondazione e allegagione. Ciò, unitamente all’ottimale rapporto tra auxine e citochinine, stimola efficacemente la crescita dei tessuti vegetali.
In particolare l‘uso del Kelpak® stimola lo sviluppo dell‘apparato radicale, promuove la crescita equilibrata delle piante, il colore e il contenuto zuccherino dei frutti e aumenta la taglia e la conservabilità.
Ne derivano, in sintesi, una serie di vantaggi per i produttori tra cui:
- Incremento dello sviluppo delle radici
- Aumento dell’allegagione
- Incremento della colorazione della polpa
- Incremento della taglia
- Migliore conservabilità conservabilità
Per il kiwi si consiglia un dosaggio di 3 -5 l/ettaro in 2-3 applicazioni (nr/stagione). Il primo trattamento: 2 settimane dopo la piena fioritura.