Tra i prodotti contro la tignola e tignoletta della vite, i più efficaci e sostenibili (poiché riducono l’impatto sull’ambiente) sono quelli che si muovono sul campo della prevenzione. Negli ultimi anni infatti – con la cancellazione di numerosi formulati con profili ecotossicologici non più ammissibili e in concomitanza all’inserimento della difesa integrata obbligatoria – la cura del vigneto ha visto mutamenti importanti, anche dal punto di vista della mentalità con cui si opera. Oggi un tempestivo monitoraggio e l’introduzione di strumenti previsionali di ultima generazione sono le basi essenziali per stabilire strategie razionali di difesa contro la tignola, la tignoletta e altri insetti nocivi. Ma cos’è la tignola? Che danni causa alla vite? Cosa sono i valori soglia a cui fare riferimento? E quali tipi di trappole esistono? Vediamo insieme.
Che cos’è la tignola della vite?
La tignola della vite è un lepidottero tortricide presente in tutta Italia, considerato tra le maggiori avversità per molte varietà della vite. L’adulto della tignola è una farfalla lunga circa 10-14 millimetri e – al centro delle ali – ha una striscia centrale di colore scuro, riconoscibile nell’adulto in posizione di riposo. Le ali sono gialle e con i bordi frangiati. Al primo stadio la larva è grigia e diviene più scura con lo sviluppo della larva, fino a farsi di colore bruno mattone nello stadio finale. La tignoletta fa parte della stessa nicchia ecologica della tignola ma, come suggerisce il nome, è di dimensioni ridotte.
Che danni causa la tignola della vite?
Le larve di prima generazione mettono in evidenza la loro attività con la presenza di glomeruli nei grappoli. Più gravi sono i danni delle larve di seconda generazione, i quali possono causare la diminuzione del peso dei grappoli e conseguenti malattie fungine. Le larve di terza generazione provocano erosioni superficiali sugli acini maturi, con possibilità di attacchi di patogeni fungini, vespe e drosofile.
Cattura di Tignola (Eupoecilia ambiguella) e Tignoletta (Lobesia botrana)
Soprattutto in agricoltura biologica, dove l’agricoltore dispone di pochi principi attivi, avere modelli previsionali per le avversità è un valore aggiunto importante per la difesa.
Infatti, in base ai dati ottenuti, è possibile fare scelte consapevoli e su misura riguardo al tipo di strategia da mettere in atto e all’opportunità o meno di inserire nel programma trattamenti fitosanitari che – monitoraggio alla mano – potranno essere scelti con una mentalità sartoriale in base al tipo di avversità, al dosaggio ideale e ai momenti più opportuni.
Monitoraggio tignola della vite. I “valori soglia”
Ci sono almeno tre tipi di soglie limite da tenere in considerazione per mettere in atto una strategia di prevenzione e contrasto alle avversità della tignola della vite (e non solo).
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Soglia di danno:
Ovvero: qual è il limite entro cui un’avversità è tollerabile? La soglia di danno rappresenta esattamente quel limite; il livello di soglia di danno viene calcolato in base al danneggiamento arrecato alla coltura, attraverso esami effettuati direttamente sulle parti vegetali destinate alla commercializzazione e non.
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Soglia di tolleranza:
Qual è il grado massimo di tolleranza che una pianta può avere nei confronti di un organismo nocivo, senza avere una significativa riduzione della produzione? Quel limite è la soglia di tolleranza.
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Soglia d’intervento:
In pratica indica quando arriva il momento di agire. In base ai dati ricavati dal monitoraggio del danno sui campioni, la soglia d’intervento rappresenta una stima relativa al momento critico in cui, per prudenza, è meglio intervenire con un trattamento fitosanitario che – specie in agricoltura bio – deve essere ecocompatibile.
Prodotti per il monitoraggio della tignola della vite: le trappole
Le trappole sono un buon strumento per rilevare la presenza e la densità della comunità di insetti, tra cui la tignola della vite. Sono utili perché, come già accennato, sono buoni indizi per capire le dinamiche della popolazione di insetti e stabilire quando è il momento migliore per effettuare eventuali trattamenti fitosanitari o comunque individuare una soglia d’intervento. Esse, infatti, catturano gli insetti utilizzando l’arma del colore (trappole cromotropiche) o attivando attrattivi alimentari o i feromoni.
Trappole per il monitoraggio della tignola della vite
Attualmente Agricola Internazionale ha in catalogo:
- AI TRAP è una trappola con feromoni pensata per contrastare e monitorare gli attacchi dannosi per le colture da parte di lepidotteri di piccola e media taglia. È formata da un tettuccio e da un fondo collato, tenuti uniti da gancetti; l’erogatore di feromone va collocato al centro del fondo collato (quello inferiore), dove gli individui maschi della specie considerata, attratti dal feromone sessuale, saranno intrappolati. Si tratta di un modo pratico, naturale e senza rischi per comprendere quando è il momento di correre ai ripari. AI TRAP, infatti, permette di monitorare i voli e di individuare quando l’infestazione supera determinate soglie.
- AI PHEROKIT sono erogatori che attirano gli insetti nelle trappole. Sono composti da feromoni specifici per numerose specie di insetti o da attrattivi come quelli ammoniacali, il metil eugenolo e il trimedlure. La durata in campo degli erogatori di feromoni e attrattivi è di 4-6 settimane dal giorno del loro impiego e può variare in base alle condizioni ambientali.
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